giovedì 12 gennaio 2012

Pro automedontibus*

[* dal Devoto Oli: automedonte  = cocchiere, autista, dal nome del mitico auriga di Achille]


Morire per Danzica
(di Felice Celato)

Prima di avventurarmi nelle considerazioni che seguono, sento necessarie alcune premesse:
(1) detesto chiunque si atteggi a preclusivista ideologico (per intenderci, sono coloro che usano espressioni del tipo: “giù le mani da…!; “questo non si tocca!”; “guai a chi pensa di….!”);
(2) penso che le liberalizzazioni siano necessarie e benefiche perché (a) portano (di solito) benefici per i consumatori;(b) creano occasioni di lavoro;
(3) penso che questo Governo faccia benissimo ad occuparsene, senza complessi, senza preclusioni ideologiche (o di clientela), senza cedere ai ricatti.

Ma detto ciò, mi domando: sono i gestori di taxi (appunto i moderni Automedonti) il target adatto per focalizzare (finalmente!) questo doveroso cominciamento delle liberalizzazioni?
Da amante dei numeri, ho provato a ragionare simulandomi un molto semplificato conto economico di un tassista romano (i numeri sono in nota); ebbene, mi sono convinto che il nostro Automedonte non “porta a casa” più di 2000/2500 € mese, ante imposte e senza considerare l’ammortamento della licenza (cioè il recupero dell’esborso necessario per conseguire, come pare di capire sia diffuso, la licenza stessa).


Allora, dico: sono questi i “ricchi Epuloni” con cui bisogna prendersela? C’è, per esempio a Roma, una carenza di offerta di trasporto via taxi tale da far desiderare un'ulteriore pressione sugli incumbent? C’è la prospettiva di creare in tal modo nuove, consistenti, occasioni di lavoro?


Onestamente, posso sbagliare, ma non credo. A meno che non si voglia sostenere  la tesi bizzarra che la liberalizzazione abbia qualcosa a che vedere con la repressione della possibile (o addirittura molto  probabile?) propensione della categoria dei tassisti all'evasione fiscale, quasi come se i nuovi eventuali titolari di licenze liberalizzate possano "nascere"... preservati dal peccato originale e quindi redimere l'intera categoria (ove effettivamente risultasse propensa all'evasione, o meglio.... più propensa all'evasione di tante altre categorie di italiani).  
E allora, vista la tensione che si va accumulando sul tema, “vale la pena di morire per Danzica?” come si domandavano i francesi nell’agosto del 1939?


Roma, 12 gennaio 2012

Nota: probabile conto economico semplificato di un taxi romano


Ricavi………………………………………………………………….€ 41.250
(15 corse al giorno da € 10 l’una X 25giorni al mese X 11 mesi)

Costi..........................................................................................€ 15.100
- carburante (40.000 km/anno con 4.000 litri di diesel al prezzo,diciamo, di €1,6)..€ 6.400
- manutenzioni, bollo, assicurazione……………………….........…………......…..€ 3.000
- ammortamento e interessi su una vettura da € 20.000…….……………..……...€ 5.700

Utile ante imposte…………………………………………….......€ 26.150
(pari a circa 2.200 € al mese)

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