Un discreto successo
(di Felice Celato)
Nell’appena decorso decimo mese di quest’anno così deprimente, ho praticato con discreto successo la difficile arte dell’auto-estraniamento, cioè della consapevole fuga da quanto si viene svolgendo attorno a noi, nel mondo tempestoso, nell’Europa confusa e balbettante (rectius: fra i membri dell’UE confusi e balbettanti), nell’Italia annegata in un mare di beghe, di ecolalie e di verbigerazioni spacciate per dialettica politica, di assillanti propagazioni all’insegna del semplicismo, talora irenico, talora tensivo.
E, come mi accade in casi del genere, devo il discreto successo di questo (sempre più spesso attraente) esercizio di auto-estraniamento, ad una felice coincidenza di letture impegnative ed assai interessanti, affrontata con ossessiva continuità.
Ove mai qualcuno dei miei lettori condividesse questa esigenza di fuga dal corrente, a suo beneficio provo qui ad elencare, con brevissimi cenni, alcune delle migliori “medicine” che mi sono auto-propinato, tralasciando le due o tre dell’area letteraria (che pure, però, avevo scelto, con ansia di fuga, nella produzione più recente di ben noti scrittori amanti del surrealismo metafisico, quali Haruki Murakami ed Eric Emmanuel Schmitt).
Eravamo fermi, ad inizio mese, al testo di Bernard-Henry Levy (La solitudine di Israele, di cui all’ultimo post) che però – ratione materiae et temporum – era tutt’altro che estraniante; siamo passati per Murakami e Schmitt; e siamo approdati a:
- Felice, Flavio: Wilhelm Ropke (IBL, 2024, ebook): un saggio molto interessante, ma anche molto complesso, sul pensiero di uno studioso tedesco della corrente Ordo-liberale (cioè della difesa di un'economia fondata sulla libera concorrenza, la lotta ai monopoli, l'intervento pubblico alla sola condizione che sia conforme alla esigenza di salvaguardia del mercato come unica fonte di produzione del benessere). Noi crediamo.... scrive l'autore che per una comprensione il più possibile culturalmente onesta delle ragioni che hanno condotto il nostro paese a intraprendere alcune strade piuttosto che altre, andrebbe considerata anche l'influenza, benché per alcuni ritenuta marginale e forse proprio perché marginale, di un autore come Ropke che seppe parlare della crisi del suo tempo, ma che crediamo abbia ancora molto da dire anche sulla crisi del nostro.
- Matteoli, Michela: La fioritura dei neuroni (Sonzogno, 2024, ebook): un breve ed interessantissimo saggio sui fondamenti cerebrali della convivenza, sui meccanismi del cervello e sulle “modalità” per preservarne nel tempo l’efficacia (capiranno da questo, i miei lettori, perché il testo mi ha così preso).
- Busi, Giulio: Giovanni – Il discepolo che Gesu’ amava (Mondadori, 2024, ebook): il libro muove da un’ottica particolare: il Vangelo secondo Giovanni è riletto - da un non biblista ma, allo stesso tempo, profondo conoscitore della letteratura specialistica – nel faticoso itinerario spirituale ed intellettuale del suo tormentato autore, nel corso della definitiva composizione del testo, attorno all’anno 110 e in Efeso; la figura di Giovanni non coincide con quella canonica (che identifica Giovanni Evangelista nella persona dell’apostolo Giovanni, figlio di Zebedeo) ma con quella – ben nota gli specialisti e da molti ritenuta autentica – di un non meglio identificato Giovanni il Presbitero, apostolo anche lui (non uno dei dodici però, ma, anche lui, testimone diretto di quello che narra e, ovviamente, a conoscenza delle narrazioni sinottiche), appartenente alla casta sacerdotale di Gerusalemme, e perciò in grado di cogliere con maggiore profondità molte delle sfumature del linguaggio di Gesù e delle loro implicazioni.
- Ravasi, Gianfranco: Ero un blasfemo, un persecutore e un violento (Raffaello Cortina editore, 2024): una biografia a tutto tondo di San Paolo, ricostruita attraverso le sue Lettere e gli Atti degli Apostoli, un libro di grande spessore culturale, scritto da un sommo biblista, anche con grande cura del lettore; un testo eccellente che raccomando a tutti.... ancorché non ossessionati (come me) dalla voglia di distanza dalla pericolosa banalità del presente.
Roma 5 novembre 2024
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